Aurora

EOS per i Greci.

Era la dea dell’alba che, volando in cielo, annuncia l’arrivo della mattina. Figlia di Iperione e di Teia e sorella del Sole e della Luna, ebbe da Astreo, uno dei tanti mariti, i quattro venti: Zefiro, Borea, Euro e Austro. Uno dei mariti era Titone, il quale ottenne l’immortalità, ma non l’eterna giovinezza, pertanto lo vedeva invecchiare al suo fianco senza mai morire.

William-Adolphe Bouguereau, L’Aurora,
1881, 215 x 107, olio su tela,
Alabama (USA), Birmingham. Museum of Art

Iconografia: L’Aurora generalmente, è rappresentata come una donna giovane e bella, con i capelli ricci sempre raccolti, le dita delle mani rosee, in grado di aprire le porte del cielo. Spesso è dotata di ali; vestita con veli svolazzanti, viene rappresentata alla guida di un cocchio di cavalli alati o che precede il carro del Sole.

Duride, Eos e Memnone, 490-480 a.C., kylix in ceramica a figure rosse,
diametro 27 cm, h 12 cm, Parigi, Museo del Louvre.

Autrici: Agnese A., Martina C.

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