Rita da Cascia, (1381-1457) è conosciuta come la “santa dei casi impossibili”.
Rita, al secolo Margherita Lotti, è nata a Roccaporena, frazione nel comune di Cascia (PG). Sposò Paolo di Mancino ed ebbe due figli, Giangiacomo Antonio e Paolo Maria; pochi anni dopo il marito venne ucciso, mente i figli morirono per una malattia. Una volta morti il marito e i figli, Rita decise di prendere i voti.
Iconografia: Santa Rita è raffigurata con l’abito agostiniano nonostante abbia abbracciato il chiostro in un secondo momento della sua vita. L’attributo iconografico più importante è la stigmate in fronte, un segno della corona di spine di Cristo, che ricevette come sigillo della sua santità e ricompensa del suo grande amore. Altri attributi sono: uno sciame di api, la corona di spine, le rose.
In questo dipinto Santa Rita è rappresentata vestita da monaca, in ginocchio mentre riceve dal Salvatore la stigmate sulla fronte. L’ambiente richiama l’epoca e la cella monastica: il pavimento di mattoni disposti a lisca di pesce, l’inginocchiatoio ligneo gotico, il crocifisso e il vangelo aperto. Alla base dell’inginocchiatoio è presente un flagello di corda, simbolo della penitenza. Fra le nubi, in alto, affiorano angeli con in mano un ramo di fichi e delle rose, attributi iconografici della Santa.
Autrice: Anna Rita M.