Ercole

ERACLE per i Greci.

Eroe invincibile, dotato di una forza eccezionale, che affronta vittoriosamente fatiche sovrumane. Era figlio di Zeus e della mortale Alcmena, a cui il dio si era unito assumendo le sembianze del marito. Per gelosia Era, la moglie di Zeus, invia contro la sua culla due enormi serpenti, che il piccolo, già in possesso di una forza straordinaria, riesce a uccidere. Inoltre Era fa sì che l’eroe venga colto da follia e che uccida i figli e la moglie. È proprio per espiare questo delitto, che egli deve compiere le dodici fatiche.

Antonio Canova, Ercole e Lica, 1795-1815, marmo bianco, h 335 cm,
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna

Iconografia:  L’eroe viene raffigurato nudo con la barba, con il capo e il torso avvolti nella pelle del leone Nemeo, vinto nella prima delle “fatiche”. Armato di clava, arco e talvolta anche di spada, è spesso rappresentato mentre compie le famose dodici fatiche o partecipa ad altre vittoriose imprese. Comuni anche le raffigurazioni di Ercole bambino o dell’eroe che, al termine della vita gloriosa, viene accolto dagli dei dell’Olimpo.

Glicone di Atene, Ercole Farnese, III secolo d.C.,  317 cm, marmo, copia del santuario di Ercole del IV secolo a.C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale

Autrici: Elisa B., Carlotta L.

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