Occorre distinguere tra Sant’Irene di Tessalonica e Sant’Irene di Roma, quest’ultima più rappresentata nell’arte.
1 – SANTA IRENE DI TESSALONICA
Irene di Tessalonica o Salonicco (III sec. – 304 d.C.) fu martirizzata per non aver distrutto i libri sacri.
Irene era la più giovane di tre sorelle che vivevano ad Aquileia ed erano figlie di genitori pagani. Nel febbraio del 303 l’imperatore Diocleziano ordinò la distruzione di tutti i libri sacri. Le tre sorelle non tradirono la loro fede e abbandonarono la loro casa, si trasferirono a Tessalonica e conservarono di nascosto i Vangeli. Per questo motivo vennero messe al rogo.
Iconografia: Sant’Irene è raffigurata come una ragazza ricca e di nobili origini, vestita con abiti eleganti e una corona; talvolta tiene in mano una croce o un ramoscello di palma, simbolo del martirio.

Miniatura su carta, Biblioteca Vaticana, Menologio di Basilio II
2 – SANTA IRENE DI ROMA
Irene (III sec. d.C.), patrona di malati e feriti.
Irene, accompagnata dalla sua serva, si recò a recuperare il corpo di san Sebastiano, condannato a morte per la sua fede, per dargli sepoltura. Le donne si accorsero che il santo era ancora vivo e curarono le sue ferite con dedizione. Secondo la tradizione, Sebastiano apparve in sogno ad Irene rivelando dove era stato gettato il suo corpo.
Iconografia: Sant’Irene di Roma viene raffigurata mentre cura San Sebastiano, spesso affiancata dalla sua serva.

Nel dipinto la santa sta curando San Sebastiano, cercando di estrarre la freccia dal suo costato. È rappresentata con un velo rosso che la avvolge. Al suo fianco la serva che sostiene il corpo del santo.

Olio su tela, 142×195 cm, USA, Oberlin, Allen Memorial Art Museum
Nel dipinto in primo piano è rappresentato San Sebastiano curato da Santa Irene da Roma e da una sua ancella.
Autrice: Irene S. e Irene C.